RetroComputerStoria Informatica

Storia dell’informatica personale in Bulgaria.

di Carlo Santagostino.

«Da oggi avrò un altro motivo per ricordare la Bulgaria, oltre al brano “PIPPPERO” degli Elio e le storie Tese.»

Antefatto: In questi giorni sul gruppo Vintage Computer Club Italia (VCCI), per mano del presidente Paolo Cognetti, si sta dissertando su di una scheda elettronica che si scoprirà poi essere nientepopodimeno che la piastra madre del primo personal computer prodotto in Bulgaria, l’IMKO-1, che al contrario di quello che è generalmente ritenuto NON è un clone dell’APPLE II, come viene erroneamente riportato da molti importanti siti dedicati alla storia dell’informatica, ma si tratta di un vero e proprio progetto originale bulgaro basato su CPU INTEL 8080.

L’immagine della PCB dell’IMKO-1 pubblicata sul gruppo VCCI

Vistomi tirato direttamente in causa dal presidente non potevo esimermi dal cercare maggiori informazioni su questo “primo computer Bulgaro” e muovendo conoscenze e ricerche nell’ambiente sono riuscito, non senza fatica, a ricostruirne la storia ed a scoprire soprattutto un marchio che ha sicuramente il diritto di essere ricordato nella storia dell’informatica: la PRAVETZ.

Quella che è stata la storia dell’informatica personale nel blocco sovietico è ancora in gran parte da scrivere ed esplorare, per quello che ne sappiamo sino ad oggi il primo “desktop” computer progettato e prodotto nei territori della ex-URSS è il MIR (in cirillico “МИР”) una serie di “minicomputers” sviluppati a partire dal 1965 da un team di scienziati guidato da Victor Glushkov. MIR (МИР) sta per «Машина для Инженерных Расчётов» (Macchina per calcoli ingegneristici). Nel caso specifico la versione del 1969 (MIR-2) utilizzava un interfaccia utente con monitor a tubo catodico, penna ottica e tastiera e viene giustamente considerato come uno dei primi esempi di “personal computer” della storia.

Ma stiamo divagando dall’argomento principale, torniamo in Bulgaria e andiamo a conoscere il protagonista della nostra storia, e della storia dell’informatica Bulgara, l’ingegnere Ivan Vassilev Marangozov (14 agosto 1925 Sofia – 6 febbraio 1998 Sofia).

Targa commemorativa posta sulla facciata della casa di di Marangozov a Sofia

Marangozov era un affermato ingegnere bulgaro, oggi considerato il “padre” dell’informatica personale bulgara, che nel marzo del 1979 si iscrive alla sezione “Studi avanzati e analisi” dell’Istituto di cibernetica tecnica e robotica di Sofia (in cirillico “Института технической кибернетики и робототехники” o “ИТКР”, trascritto in caratteri latini come “ITKR”) dove continua a coltivare la sua passione a riguardo della tecnologia a microprocessore ed i personal computer. Fu propri lì con l’aiuto dell’ing. Kancho Dosev che nel 1980 progettò e costruì quello che è considerato il primo personal computer apparso in Bulgaria, l’IMKO-1 trascritto dal cirillico “ИМКО-1” acronimo di «Индивидуальный МикроКОмпьютер 1» che si può tradurre come “MicroCOmputer Personale 1”, per questo motivo viene spesso anche trascritto in caratteri latini come IMCO al posto di IMKO.

L’IMKO-1 Aveva 16Kb di RAM (espandibile fino a 64 KB), ROM da 2 KB o 8 KB, CPU Intel 8080 a 2 MHz. Non aveva unità a disco, non era prevista, la memorizzazione dei dati era solo su nastro magnetico.

La prima presentazione di questo microcomputer bulgaro alla comunità internazionale ebbe luogo all’International Symposium on Robotics, tenutosi a Londra nel 1981. Fu presentato insieme al sistema ROBKO-1, un braccio robotico programmabile pilotato dall’IMKO-1 che suscitò un grande interesse in quanto, a quel tempo, sistemi simili americani o giapponesi controllati da mini-computer costavano dieci volte di più ed erano anche più complessi da programmare ed usare.

Dopo il successo riscontrato a questa manifestazione, sempre all’interno dell’Istituto di Cibernetica Tecnica e Robotica furono prodotte altre 50 copie dell’IMKO-1. La sigla “ITK ROM” (Istituto Tecnica Cibernetica ROM) la possiamo infatti leggere nel dump delle ROM da 2kb dell’IMKO-1. Il prezzo fu fissato in 4190 LEV, circa 2000 Euro attuali (il LEV, o LEVA al plurale, è la valuta ufficiale della Bulgaria).

Logo IMKO

Visto il crescente interesse nei computer prodotti all’interno dell’ITKR, Marangozov formò una piccola squadra di ingegneri: Georgi Zhelyazkov, l’ingegnere Petar Petrov (in seguito caporedattore della rivista bulgara “Computer”) e soprattutto l’ingegnere Boris Vachkov, che nel 1982 ebbe l’idea di clonare il personal computer APPLE II per poterne sfruttare l’enorme parco di software disponibile dato che nel 1982 l’Apple II era uno dei più diffusi personal computer nel mondo. Viene quindi prodotto il modello IMKO-2, pienamente compatibile Apple II, che riscuote velocemente un interesse talmente alto che il solo Ministero della Pubblica Istruzione Bulgaro ne commissiona la produzione di 200 pezzi, metà dei quali distribuiti in diverse scuole.

IMKO-2, il primo clone Apple II prodotto in Bulgaria.

Dato il grande interesse commerciale di questi computer progettati dal team di Marangozov il partito comunista bulgaro decise di costruire una fabbrica di computer dove poter assemblare in serie il modello IMKO-2.

L’allora segretario generale del partito, Todor Zhivkov, posto davanti al problema di dove far sorgere la nuova fabbrica statale di computer, scelse “in modo sovietico” il suo villaggio natale “Pravetz”.

Nasce quindi nel 1982 la Pravetz (trascritta anche come Pravets, Пра́вец in cirillico) oggi ricordato come il più famoso e storico produttore di personal computer in Bulgaria e che deve quindi il suo nome dalla omonima cittadina.

Logo PRAVETZ

L’IMKO-2 venne avviato alla produzione in serie nello stabilimento di Pravetz con il nuovo nome di “Pravetz 82”.

Il Pravetz 82 e l’IMKO-2 sono identici a livello hardware, il Pravetz 82 è praticamente la versione commerciale dell’IMKO-2. Le differenze tra i due modelli sono minimali, la scatola di IMKO-2 è colorata in verde e beige o marrone e beige e le coperture orizzontali sono in metallo, mentre sono in plastica nel Pravetz 82. La scatola del Pravetz 82 è invece gialla con la scritta in rilievo. Un’altra differenza tra IMKO-2 e Pravetz-82 è nella ROM, infatti quando vengono accesi, IMKO-2 visualizza “IMKO 2” e Pravetz-82 visualizza “PRAVETZ” nella prima riga superiore dello schermo.

Il reparto di “ricerca e sviluppo” rimane comunque sempre all’interno dell’ITKR che continua a produrre computer marchiati IMKO e progettare nuovi modelli compatibili APPLE II costruiti poi in serie dalla PRAVETZ.

La serie di computer da quel momento denominati “Pravetz 8” erano pienamente compatibili con gli Apple II, sia software che hardware. Era possibile senza modifiche utilizzare i programmi per Apple II originali e anche le schede di espansione compatibili. La ROM del generatore di caratteri e i programmi di controllo del Monitor furono leggermente modificati per supportare l’alfabeto cirillico (lettere cirilliche maiuscole anziché lettere latine minuscole), così come per visualizzare il nome “PRAVETZ” (“IMKO”, “IMKO-2M”) invece di “APPLE ][” all’accensione. Pravetz produsse anche schede di espansione -sempre compatibili Apple II- come espansioni di RAM a 192 o 256 KB, schede di rete U-LAN e scheda CP/M. I sistemi operativi usati furono: Apple DOS, ProDOS, UCSD P-System, CP/M.

Il team di Marangozov inoltre progetta nell’estate del 1984 “IMKO-4”, un clone del PC IBM, con processore Intel 8088 che verrà sempre prodotto in serie con il nome di “Pravetz 16” dalla fine del 1984.

IMKO-4 o PRAVETZ-16

Dal 1982 l’impianto di Pravetz inizia a produrre circa 60.000 computer ogni anno, diventando il più grande produttore di PC all’interno della CSI, con il più grande mercato di computer bulgari in tutta l’URSS.

I modelli prodotti furono i seguenti:

Pravetz 82 ( IMKO-2 )

prodotto dal 1982 (82 è infatti il nome del modello) al 1986, CPU Synertek 6502 a 1.018 MHz, RAM 48 KB espandibile a 64 KB, ROM di 12K, uno o due floppy da 5.25″ esterni, simile ad un Apple II Plus.

Pravetz 8M ( IMKO-2M )

Comprensivo di scheda CP/M, quindi con doppio processore: Synertek 6502 a 1 MHz e Z80 a 4 MHz, RAM 64 KB con possibilità di espansione fino a 128 KB. Fu prodotta anche una versione “militare”, in cui il monitor e due drive erano combinati in un unico case metallico e con una tastiera separata contenente anche un joystick al posto dei tasti cursore. All’interno erano alloggiate due schede aggiuntive che consentivano la connessione via radio sulle frequenze standard dell’esercito per trasmettere un segnale in modalità wireless da un Pravetz 8M ad un altro con una velocità fino a 300 bps. Una scheda gestiva la trasmissione dei dati e l’altra la ricezione. Questo modello è stato prodotto dal 1985 al 1987 e non ha analoghi diretti tra i modelli Apple.

Pravetz 8A

PRAVETZ-8A

Analogo all’Apple IIe, è stato prodotto dal 1985 al 1988. Aveva un processore prodotto in Bulgaria compatibile 6502, il “CM630” sempre a 1 MHz, ROM di 16 KB, 128 KB di RAM con la possibilità di espanderla fino a 1080 KB.

Pravetz 8E

PRAVETZ-8E

Un clone dell’Apple IIe prodotto a Taiwan. Si tratta dell’unico modello rimarchiato e non prodotto direttamente in Bulgaria dalla Pravetz. Ha una CPU Synertek 6502 a 1 MHz. Rispetto agli altri modelli il supporto integrato per il nastro magnetico ed il supporto hardware per l’ alfabeto cirillico non erano presenti e dava problemi con software che usasse l’alfabeto cirillico. È stato venduto solo nel 1985. Il produttore più probabile di questo computer è la società taiwanese Orange. In Bulgaria, venne venduto con degli adesivi sul fondo della scatola con la semplice dicitura “Pravetz 8”.

Pravetz 8C

PRAVETZ-8C

Clone dell’Apple IIc. È stato prodotto dal 1989 al 1994. Forse il più popolare computer della serie Pravetz a 8 bit è anche il più compatibile con Apple II. Processore CM630 (clone bulgaro del 6502). Si tratta di una versione migliorata e compatta del Pravetz 8A. Non ha slot di espansione di memoria ma viene fornito con già 128 KB di RAM, controller per floppy disk, un’interfaccia seriale e parallela. In alcune varianti del modello mancano le interfacce seriali e parallele, al fine di ridurre il prezzo finale, e l’utente può acquistare i chip separatamente e se desidera, saldarli sulla scheda madre. A causa dell’integrazione di queste funzionalità nella scheda madre rimangono sono solo 3 slot di espansione.

Nel 1990, i computer “Pravetz 8C” furono anche assemblati nella fabbrica di Tashkent in Uzbekistan, grazie ad un accordo tra le repubbliche socialiste per l’utilizzo dei computer nella Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka. Secondo alcuni rapporti, oltre il 50% delle scuole in Uzbekistan (circa 2500 scuole) erano dotate di computer prodotti dalla joint venture uzbeko-bulgara.

Pravetz 8VC

Versione “espansa” del Pravetz 8C. La principale differenza nota è nel case, con il monitor ed il computer integrati in un unico contenitore con due unità floppy e tastiera separata. Era un modello principalmente dedicato alle linee di produzione industriali (controllo numerico).

Pravetz 8S

PRAVETZ-8S

Fu l’ultimo computer della linea “Pravetz 8”. È stato prodotto dal 1990 al 1994. Si tratta di una “versione di lusso” del Pravetz 8C. La differenza sta nella migliore integrazione degli elementi della scheda madre e permette di arrivare fino a 1080kB di memoria RAM sostituendo direttamente i chip della scheda madre senza utilizzare una scheda di espansione.

I computer “Pravetz 8” per costruzione e fascia di prezzo venivano considerati dei computer dedicati al mercato “business” (personal computer nella accezione occidentale dell’epoca), mancava un prodotto più economico dedicato alla fascia “home” che dalla metà degli anni ’80 iniziava ad essere un bisogno sentito anche in Bulgaria.

La Pravetz quindi mise in produzione un computer più economico, anche in questo caso scelse di clonare un prodotto già esistente, e la scelta cadde sui computer inglesi ORIC.

Pravetz 8D.

PRAVETZ-8D

Si tratta di un clone dell’Oric ATMOS, la lettera ” Д ” nel nome (lettera D latina) sta per “casa” quindi “home”. È stato prodotto dal 1985 al 1992. CPU CM630 (Il processore è un clone bulgaro del 6502) con una frequenza di 1 MHz. RAM 48 KB, ROM 16 KB. Generatore di suoni programmabile AY-3-8912. Rispetto all’originale Oric il case era più grande ed aveva una comoda tastiera meccanica e l’alimentatore incorporato. Invece di un monitor dedicato era possibile utilizzarlo su di una TV domestica. La ROM fu modificata per supportare il cirillico. Di base utilizzava un registratore a cassette come unità di memoria di massa esterna ma nel 1990 apparve anche un controller per unità disco e un sistema operativo per dischi “DOS-8D”. Questo modello non ebbe comunque un grande successo in Bulgaria, contrastato nel mercato “home” economico da una moltitudine di cloni dello ZX Spectrum prodotti da aziende medio-piccole (La Pravetz decise poi di puntare sul mercato economico abbassando il prezzo del suo PRAVETZ 8C della sua linea di compatibili Apple II). Il Pravetz 8D fu invece il modello della Pravetz più diffuso In Ucraina. Il prezzo del Pravetz 8D nel 1985 era di 420 LEV.

Il mercato mondiale nell’ambito business, stava però virando velocemente verso lo standard MS-DOS, quello dei “PC IBM compatibili”.

Come scritto precedentemente già nel 1984 si decise di iniziare a produrre “cloni PC IBM” su modello del progetto IMKO-4, nacque così la linea di computer “Pravetz 16” che evolse fino ad un architettura a 32 bit con i primi 386 e 486.

I modelli della linea “Pravetz 16” furono i seguenti:

Pravetz 16 EC1839 (IMKO-4 )

Clone del PC IBM, con CPU 8088 e 8086. È stato prodotto dal 1984 al 1988. I “Pravetz 16” erano dotati di monitor a colori o monocromatico compatibile CGA, hard disk MFM con capacità da 10 o 20 MB, Floppy 5,25″ da 180 e 360 KB, RAM da 256 Kb o 512 Kb espandibile fino a 640 Kb (la memoria era montata su schede installate negli slot di espansione ISA), due interfacce RS-232 seriali e un’interfaccia parallela LPT. Secondo i test di Norton “Sysinfo”, le prestazioni dei Pravetz 16 sono 0,6 rispetto all’XT originale (principalmente a causa del disco rigido lento).

Il nome del modello da esportazione è “ES-1839” (nome con il quale questo modello è noto nel territorio dell’ex Unione Sovietica) che fu dotato di un’unità a disco rigido più “standard”, con interfaccia ST506 / ST412 e capacità da 5, 10 o 20 megabyte.

Il sistema operativo era l’SPS-DOS 3.3 (clone dell’MS-DOS 3.3).

Esistevano versioni del computer “Pravetz 16A”, “Pravetz 16M” (per uso domestico), “Pravetz 16H” (uso professionale).

Pravetz 16 E/ES

PRAVETZ-16E-ES

Versione del “Pravetz 16” con CPU NEC V20 che funziona a una frequenza di 8 MHz, prodotto dal 1988.

Pravetz 16 A/H

Versione “avanzata” del Pravetz 16, con un processore NEC (NEC) v20 a 8 MHz e con 1 MB di memoria e 20 MB di disco rigido. Come caratteristiche particolari aveva la possibilità di inserire il “turbo” via software, la velocità di clock del processore veniva aumentata a 12 MHz e i 384 Kb di memoria “alta” potevano essere utilizzati come disco virtuale.

Pravetz 16 T

Con CPU Intel 8088 a 10 MHz e 640 kB di memoria RAM. (Disponibile anche con processore NEC V20 giapponese a 12 MHz.)

Pravetz 286 (EC 1838)

Con Intel 80286 8/12 MHz e 3 MB RAM espandibile fino a 16 MB, monitor a colori e coprocessore aritmetico 287 opzionale, controller di rete token-ring.

Gli ultimi (rari) Pc prodotti con marchio Pravetz avevano un architettura a 32 bit:

Pravetz 386 – Con Intel 80386SX 25 MHz e 1 MB di memoria.

Pravetz 486 – Realizzato solo in alcuni pezzi singoli – come prototipo.

Curiosità

Come già detto “IMKO” è ufficialmente l’acronimo di “Individual MicroCOmputer”. Tuttavia, “IM” sono miracolosamente anche le iniziali dell’ingegnere Ivan Marangozov a capo del progetto dei “personal” bulgari. L’acronimo “IMKO” è stato quindi spesso tradotto ironicamente come “Ivan Marangozov Copiatore dell’Originale (Apple)” vista la decisione, a partire dal modello “IMKO-2”, di clonare i computer Apple II.

Ivan Maragozov

Sembra incredibile ma il marchio PRAVETZ di computer è ancora vivo e vegeto in Bulgaria, anche se il marchio ha avuto quasi venti anni di “nulla”. Il “colpevole” per la rinascita della Pravetz è Boyko Vuchev di Dupnitsa, imprenditore laureato presso l’Università Tecnica di Sofia in Ingegneria Informatica che ha dichiarato: “Il mio interesse per Pravetz è nato nel 1981 quando ero in prima media. E’ stato il primo computer che ho utilizzato e i computer sono poi diventati il mio hobby e la mia professione” – Quando nel 2013 si rende conto che il marchio è libero dal 1991 e nessuno lo ha mai rivendicato, non ci pensa molto e presenta i documenti per acquisirlo – “Quando ero piccolo, non avrei mai immaginato che un giorno ne sarei stato il proprietario. Pravetz è il marchio di computer in assoluto più legato alla Bulgaria. Le persone della mia età, e anche quelle un po’ più giovani e un po’ più vecchie, lo ricordano con affetto”. Vuchev è convinto anche che il marchio Pravetz in Bulgaria non sia solo sinonimo di nostalgia ma il fatto che molti computer Pravetz funzionino ancora dopo più di 30 anni, rende il marchio una garanzia di qualità. La vendita di computer con il marchio Pravetz è quindi ripresa nel 2014, anche se i laptop sono in realtà degli assemblati made in Taiwan rimarchiati. La Pravetz offre attualmente, oltre a laptop in varie configurazioni, anche tablet e smartphone Android.

Pubblicità dello smartphone marchiato PRAVETZ

Dall’interesse creato nel gruppo facebook “Vintage Computer Club Italia” per la pubblicazione della mainboard del IMKO-1 da parte di Paolo Cognetti si è addirittura mosso un programmatore, Antonino Porcino, che ha iniziato a programmare un EMULATORE di IMKO-1, partendo dal solo dump delle ROM e dalle poche informazioni di cui disponiamo. Per ora è già riuscito a far eseguire il codice di boot della ROM e far apparire la scritta “ITKROM V1.2 END:AB00 FUNCTION? ENTER MONITOR OPTION” ovviamente chiunque sia in grado di dare una mano con informazioni o altro è ben accetto! Scriva pure qui nei commenti che lo metteremo in contatto con Antonino.

«Ma lo sapevate che il brano “PIPPPERO” degli ELIO è scritto con 4 (quattro) “p” ? Non me ne ero mai accorto …sino ad oggi!»

References:

uk.wikipedia.org (2019, September 4). Правец (комп’ютер).

ru.wikipedia.org (2019, November 13). Правец (компьютер).

bg.wikipedia.org (2020, April 8). Правец (компютри).

bg.wikipedia.org (2020, April 25). Иван Марангозов.

Новият “Правец” ще мисли на български

Компютрите “Правец” излизат в продажба преди Коледа.

http://www.pravetz.bg/history

Un pensiero su “Storia dell’informatica personale in Bulgaria.

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